Il mio gioco preferito, la nuova raccolta poetica di Federica Bembo

gioco preferito

«La raccolta poetica di Federica Bembo è uno di quei rarissimi libri che vive completamente di una luce propria. Si direbbe addirittura che irradia una luce propria, nuova, per certi versi imperscrutabile agli occhi pretenziosi del critico.

Leggendolo, non si può fare a meno di pensare al famoso aforisma di Nietzsche: “A favore dei critici – Gli insetti pungono non per cattiveria, ma perché anch’essi vogliono vivere; così pure i critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore» – prefazione di Marco Incardona.

Edito da Edizioni Esemble

Un gioco, un equilibrio, l’oscillazione tra il cielo e la terra, tra il paradiso e l’inferno, tra lasciarsi inghiottire dal buio e/o rinascere nella gloria della propria luce.

Finché la mia goccia avrà voce
suoneremo le mie corde tese.


Sentirsi grandi in un tempo piccolo e piccoli in un tempo grande.

Un poeta, una poetessa, muore ogni sera, ogni attimo e rinasce ogni mattina, ogni attimo. Le poesie di Federica Bembo sono un’altalena di sensazioni da poeta maledetto in cui dischiude se stessa rivelando tutto: timori, gioie, imperfezioni, l’oblio che soggioga e la luce che richiama.

Fuori dagli schemi, è così contraddittorio affibbiare etichette ad un poeta che nasce e lavora disintegrando le parole per mettere a nudo se stesso, come porsi l’impossibile impresa di mettere in gabbia l’aria.

Nata nel dolore
cresciuta nell’estasi

È la stessa Bembo a riconoscere che la poesia è:

Un ponte fra abisso e abisso

La malinconia di ciò che è stato, la bellezza di cose provate, vissute, temprate nell’anima, perdute e con voglia, ardore, sentite ma che non ci sono più.

Il poeta, il vero poeta, è il primo a sapersi prendere in giro, a vedere la follia, la burla, l’aspetto tragicomico degli eventi. Scava e scova e riporta tutto a nudo.

Le poesie della Bembo illuminano, fanno pensare, storcere il muso, offendono, ammutoliscono, fanno riflettere e per questo sono autentiche risorse. Il compito, in fondo, del poeta non è quello di scuotere?

Note sulla poetessa

Federica Bembo è scrittrice e poetessa. Fa parte di due gruppi di scrittori attivi a Firenze: Affluenti ed Essecìeffe – Scrittura Creativa Firenze. Ha pubblicato la raccolta poetica Nuvole e sogno (2014). Nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale di Poesia Mario Gori.