“Un momento fa, forse” di Giovanni Ardemagni-Recensione

Trama: In una Zurigo frenetica, il tempo si ferma, un momento fa, forse. Due amici, Marcel e “G” vengono licenziati dalla loro azienda. Essere licenziati a 50 anni non dovrebbe essere una condanna ma un’opportunità di proseguire il proprio cammino verso una realizzazione personale in crescendo, invece, il romanzo di Giovanni Ardemagni ci rimanda in modo implacabile alla fragilità di una società mediatizzata, convulsa e sterile di soluzioni appropriate alla grandezza dell’uomo, lasciando i due protagonisti al loro libero arbitrio.

Un momento fa forse

Quanto descritto nel romanzo, porta a riflettere molto.
La prima parte del libro ti sfiora come una dolce carezza per poi diventare una morsa alla bocca dello stomaco.

L’altalena di emozioni, che Ardemagni fa vivere con una scrittura semplice, chiara, che non ha bisogno di arricchimenti complessi per far capire la profondità della trama, accompagnano il lettore per tutto il romanzo.

L’autore ci rende spettatori di esistenze che possono passare inosservate, vittime della frenesia del tempo che noi stessi abbiamo creato, ma che racchiudono uno squarcio di bellezza e sensibilità incontaminata.

Come Marcello, uomo dalla delicatezza rara che ne accresce il fascino, che sa vivere le cose vere della vita pur riconoscendosi un po’ nella frase che è diventata il motto della società moderna: “vivere per lavorare”.
Ma il lavoro inteso da Marcello non è asservimento delle proprie capacità ma mettere sempre a frutto tutto quello che ha appreso in tanti anni di esperienza.

Uomo che ama condividere, perché: “ci sono gesti che hanno senso solo se condivisi” e, in un crescendo di emozioni, incanta la vita di chi incontra, come G. e Lilù, l’unica donna che lui abbia mai amato.

Due uomini uniti da una grande amicizia, G. e Marcello, ma anche dallo stesso scherzo del destino che ha un nome ben preciso, licenziamento.
In un mondo in cui le persone vengono considerate semplici numeri, in un insieme di numeri, acquisire spessore non è sempre un valore aggiunto ma rappresenta solo un costo troppo elevato.
Ma, i due amici, non si rendono vittime del sistema.


Marcello, con il suo gesto,può sembrare di esserlo ma in realtà dimostra di essere padrone della sua vita, dimostra il suo grande potere, l’esser libero di scegliere quando uscire dal cinema dopo aver pagato il prezzo del biglietto.
E G., nello scoramento, riacquista il potere di dimenticarsi del tempo, o forse, di farsene padrone.


Dialogando con l’autore, che ringrazio immensamente, ho confessato, che nel momento del licenziamento ho iniziato con la mente ad immaginare i tanti viaggi che da quel momento in poi avrebbero intrapreso i due amici alla scoperta di borghi pieni di fascino ma sconosciuti e nascosti, come spesso lo sono i sentimenti che le persone tengono a celare per non permettere agli altri di vederli e sminuirli.


Invece, ancora una volta, avviene quello che non ti aspetti e rimani spiazzato.


Ardemagni, con eleganza, delicatezza e una scrittura mai banale lascia quella piacevole sensazione di malinconia che sa di consapevolezza.
Consapevolezza che a questo mondo esistono persone come Marcello, che sono in grado di arricchire questa terra con il loro passaggio e la loro sensibilità.

Forse, anche noi abbiamo incontrato un Marcello magari, esattamente “Un momento fa, forse”.

Un momento fa forse

Giovanni Ardemagni nasce a Stabio, il 2 Marzo 1959, in un famiglia numerosa. Ama definirsi un “apprendista scrittore”.

“Il camaleonte Equilibrista – Osteria con alloggio” è il suo primo romanzo pubblicato in self publishing.

Nel 2017 pubblica “Pacco Felice” un racconto breve e “Un momento fa, forse” è il suo ultimo romanzo pubblicato nel 2019 edito da Pegasus Edition.

Link Amazon