Paolo Migliorelli per “4 chiacchiere e un telefono tra di noi”

Bentrovati cari lettori, anche se con un giorno di ritardo, ecco l’intervista per la rubrica “4 chiacchiere e un telefono tra di noi” con ospite Paolo Migliorelli, autore di Racconti al tempo del Corona Virus, libro composto da 5 racconti.

Paolo Migliorelli

Benvenuto Paolo e grazie per questa intervista. Inizio chiedendoti di parlarci un po’ di te e di cosa ti occupi nella vita.

Ciao Ilaria, grazie per l’invito a partecipare alla tua rubrica per l’intervista letteraria! 


Scrivo storie da sempre, sin da piccoletto, scrivevo dovunque dai quaderni a righe delle elementari ai fogli di ogni tipo, l’importante è che avessero degli spazi bianchi dove poter scrivere parole o tutt’al più per scarabocchiarci qualcosa sopra! 
La mia occupazione, dopo i tempi del liceo classico, si sono orientati tra un percorso più o meno valido per fare del cinema pratico, tra università che però non era adatta per i fini pratici, fino alla scuola di cinema, decisamente più appropriata per imparare il cinema sul set, senza trascurare la parte teorica. 
Da lì ho seguito un corso di sceneggiatura e non ho mai smesso di scrivere storie, magari a periodi altalenanti, fino a quando, oramai da alcuni anni, mi sono completamente tuffato nel mondo letterario, affascinante e complesso. 

Scrivi storie per bambini, ragazzi, per tutte le persone dai 0 ai 99 anni (tua personale presentazione), come mai la scelta di scrivere racconti?

I racconti, perché credo che ogni storia possa essere raccontata, quindi descritta in azioni essenziali.
Ogni racconto, lungo o corto che sia, narra sempre dei personaggi principali, un motivo per cui vivere, una meta da raggiungere, una storia da risolvere, quindi compaiono gli ostacoli, gli antagonisti che possono essere in carne e ossa, dei veri e propri nemici del protagonista, ma possono anche essere ostacoli di altro tipo come una calamità naturale o una pandemia, infine c’è un esito, la soluzione che il personaggio trova durante il percorso, magari aiutato da un mentore o da un evento straordinario o, perché no, scientifico.Certo non ti nascondo che scrivere un racconto molto lungo, un romanzo, mi attira molto come idea ed infatti…

Il tuo libro dal titolo “Racconti al tempo del Corona Virus” è composto da 5 racconti che narrano, in chiave fiabesca, il periodo che stiamo vivendo e sembrano racchiudere un messaggio di speranza oltre ad essere un omaggio a tutte le persone che, in prima linea, lottano contro questo virus. Emotivamente, quanto ti ha coinvolto la stesura?

Emotivamente mi ha colpito sin da subito, ma gradualmente, come la maggior parte degli italiani prima e quindi tutto il mondo poi. Il senso di impotenza, il dolore provato da chi perdeva i cari senza poterli neanche abbracciare, la sofferenza di una nazione intera alle prese con una minaccia infida, subdola e sconosciuta come questa del Covid-19, mi ha dato la spinta per esprimere con l’arte del raccontare tutta la sofferenza provata, seppure nel mio piccolo, così è nato questo progetto di un libro illustrato per tutti. Ho scritto all’editore, quindi ad una talentuosa e ispirata illustratrice, e insieme abbiamo deciso di proporci per aiutare con il ricavato, seppure sia solo un “aiutino”, la battaglia al Corona Virus. 

Nel creare i tuoi racconti, oltre alla fantasia, ti lasci ispirare anche dalla realtà?

Bella domanda, l’ispirazione arriva alle volte dall’Etere, alle volte da una scena di un film oppure dalla realtà, magari una persona incrociata per strada, vestita in modo stravagante, per poi proseguire su vie inattese, spesso mai battute, oppure su strade già percorse, ma che, ogni volta che si ripercorrono, assumono delle caratteristiche diverse. Non seguo uno schema predefinito, vengono da sé.  

Releghiamo i racconti, le fiabe, al periodo dell’infanzia. Quanto credi sia importante mantenere vivo il fanciullo che c’è in noi?

È fondamentale, vitale, mantenere vivo il fanciullino che risiede in ognuno di noi. Mi ha sempre colpito chiunque, in letteratura e nel cinema, trattasse questo tema, leggi il fanciullino del Pascoli, Peter Pan di J.M.Barrie, E.T. di S.Spielberg, e così via, il bambino che alimenta, come un motore, la vita adulta di tutti noi.Credo che in realtà non si cresca davvero mai, si rimane sempre degli “eterni bambini”.

Quale altro genere desta la tua curiosità e ti diletti a leggere?

I generi che prediligo, da come avrai capito, sono quello fantastico, fantasy e surreale, però sono anche molto attratto dall’avventura, specialmente piratesca, ma non solo, tutto ciò che è avvolto dalle sabbie del Tempo, come l’Antico Egitto mi ispira, così ogni evento che cela un mistero mi attrae, non disdegno neppure l’horror, più quello definito “family” e il classico, mentre quello moderno, specialmente nel cinema, non mi fa impazzire. Ovviamente la commedia e il romantico toccano le mie corde, in effetti non ho un genere predefinito, ne ho tanti che si amalgamano, il mio genere, comunque, lo definirei: “magico”! ; )

Progetti per il futuro?

Bene, questa è una domanda di difficile risposta, dopo la crisi del settore editoriale che durava già da anni s’è aggiunta quella recente inferta dal vile Corona virus, quindi non saprei, però io mi propongo lo stesso: ho appena inviato a degli editori, pochi giorni fa, due progetti che trattano temi come lo specismo, la pandemia, il cambiamento e la ricerca di sé, trattati sempre in chiave fiabesca/fantastica con animali antropomorfi e via discorrendo.Però, Sssh! Top secret, per ora!

Quale libro senti di consigliare ai lettori?

Alcuni libri ti lasciano un segno, una traccia particolare, sono dei compagni di viaggio per tutta la vita. Se ti rispondessi “Il Piccolo Principe” risulterei senza dubbio “scontato”, è un capolavoro seppure abbia una leggera consistenza materiale, è di una grandezza spirituale ed emotiva notevole.Come a dire che le migliori storie sono, spesso, quelle più “corte”, essenziali… Ed è stato un grande compagno di vita, e lo è tutt’ora.Stiamo a due libri così…Quindi ti rispondo “Pinocchio”, sarò scontato anche ora, però è un nostro classico che possiede tutto: storia, armonia, fantasia, valori e sentimenti. E dire che l’autore credeva di aver scritto solo una “semplice” fiaba per bambini…! Il libro dei libri per bambini, ovvero, per tutti.

Gioialibro ringrazia Paolo Migliorelli per aver risposto alle domande e vi attende, per un nuovo appuntamento della rubrica, settimana prossima.

Ilaria Matà