TRAMA “Stupro. La ragazza sporca” : Una ragazza di sedici anni viene aggredita e violentata da un gruppo di ragazzi. La giovane verrà costretta dalla famiglia a nascondere l’accaduto, in ragione di una paura recondita e radicata in seno da generazioni, di gettare la famiglia nell’ignominia. Monica troverà sfogo al suo malessere nella musica, esibendosi in sensuali danze, lavorando in un locale notturno, senza mai permettere a nessuno di avvicinarla. Sarà lì che incontrerà un giovane, bello e con gli occhi dolcissimi. Nascerà un amore casto e sincero che aiuterà entrambi a riscattarsi da un passato di dolore, fino a quando…
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Il libro di Stefania De Girolamo è una bomba di notevole impatto, sia per il tema trattato che per le rivelazioni riguardo cosa accade dopo a chi è vittima di stupro. È la presa di coscienza della violenza, dell’emarginazione altrui e volontaria e dell’abbandono.
È il racconto di una ragazza privata della sua innocenza e abbandonata dalle persone care, come la madre che preferisce non vedere perché, prendere atto di quello che ha subito la figlia vuol dire non vedere più in lei l’essere puro che ha messo al mondo e aiutato a crescere. Crede che negando il fatto possa farlo sparire.
L’abbandono da parte di quell’amica considerata come una sorella che si attiene a quello che in errore vede in superficie invece di scavare a fondo per portare alla luce una verità che, forse, potrebbe aiutare Monica a sentirsi meno sola e a liberarsi della sensazione di sporco che prova guardandosi.
Dall’abbandono alla presa di coscienza di Monica. Quello che le è successo deve tenerlo per sé perché, se lei è sporca, lo sono anche i suoi pensieri, le sue parole, le sue azioni e non deve sporcare i suoi affetti più cari, deve tutelarli. Una bambina lasciata sola ad affrontare i mostri.
È la storia dell’incontro tra Monica e Marco, due esseri appartenenti a mondi diversi ma che si somigliano perché entrambi hanno l’anima tormentata. Sia Monica che Marco sono stati privati di qualcosa.
Marco non conosce il suo valore, perché quando sei un figlio di papà che ottiene tutto senza il minimo sforzo allora non conosci il sapore della conquista, dei tuoi limiti e del tuo coraggio.
Monica e Marco si sono riconosciuti come anime imprigionate in una vita che non sentono loro.
Riconosciuti con un semplice sguardo in grado di spazzare via la sfiducia nel mondo e nell’essere umano.
Stefania De Girolamo ci descrive due personaggi che come due bambini devono imparare di nuovo a guardare, parlare, sognare, emozionarsi, riscoprire la bellezza della vita.
Ma, nel momento più intenso, avviene quello che non ti aspetti.
Quegli occhi verdi, così dolci adesso, in Monica riportano a galla tutto. Gli occhi di Marco sono la sua prigione, la sua sofferenza,lui è da anni il suo carceriere.
Disillusa, decide di spiccare il volo per scrollarsi di dosso tutto lo sporco.
Ho percepito il libro di Stefania De Girolamo come una denuncia verso l’atteggiamento stupido e sbagliato del genere umano nei confronti di chi è vittima di stupro.
L’atteggiamento di una società che riserva, a chi subìsce violenza, discriminazione e che tratta le vittima come “istigatori” dell’orrore subito.
Un libro che parla in modo diretto di come una vita possa essere distrutta due volte, prima dalla violenza e poi dall’abbandono.
Stefania De Girolamo esordisce nella narrativa con alcuni racconti, poesie e con il romanzo “Insieme ce la faremo.”
“Stupro. La ragazza sporca” è il suo ultimo romanzo.