Benvenuti cari lettori, ospite del settimo appuntamento della rubrica “4 chiacchiere e un telefono tra di noi” Stefania De Girolamo, autrice del libro “Stupro-La ragazza sporca” che ha esordito nel mondo della narrativa con alcuni racconti, poesie e con il romanzo โInsieme ce la faremo.โ


D. Benvenuta Stefania, grazie per questa intervista. Ci parli un po’ di lei,di cosa di occupa nella vita?
R. Grazie per lโaccoglienza nella pagina. Mi occupo principalmente della famiglia, vivo in campagna, quindi dedico anche molto tempo alla cura degli orti, faccio giardinaggio e governo gli animali. Trascorro i momenti di riposo leggendo o dedicandomi alle mie collezioni di francobolli e monete.
D. Come si รจ avvicinata al mondo della scrittura?
R. Quando avevo circa nove anni dissi a mia mamma che mi stavo annoiando, lei prese un tomo e mi disse: โLeggi questo!โ Storsi il naso, era un librone con scrittura fitta fitta e nemmeno una figura. Era una vecchissima edizione, con pagine spesse e consumate de โLe avventure di Tom Sawyer e Huckelberry Finn. Ancora oggi credo che sia uno dei libri piรน belli che ho mai letto. Nello stesso tempo รจ nata in me la voglia di scrivere, unโesigenza, piuttosto, di cui non ho mai fatto a meno.
D. Il suo libro “Stupro – La ragazza sporca” parla di uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza. Ma non solo di questo, parla anche dell’omertร , dell’abbandono e dei pregiudizi che chi รจ vittima di violenza subisce. Cosa l’ha spinta a trattare un tema cosรฌ forte?
R. Questo romanzo nasce dalla rabbia che provo ogni volta che mi accorgo che talune persone non riescono ancora lasciarsi alle spalle una volta per tutte gli atavici retaggi culturali di cui sono vittime le donne innanzitutto, ma anche lโumanitร intera. Ancora oggi le vittime che denunciano si trovano spesso messe sul banco degli imputati a dover dimostrare la loro โcostumatezzaโ, quando non addirittura โlโillibatezzaโ (รจ del 2006 una sentenza di assoluzione di un patrigno accusato di stupro nei confronti della figlia quattordicenne, perchรฉ durante il processo si viene a sapere che la ragazza non era illibata, viene cosรฌ ritenuta in grado di gestire un rapporto sessuale). Avvocati e giudici difendono, trovano alibi e giustificazioni, assolvono gli stupratori. Ne deriva che non รจ una questione di ignoranza o di livello sociale, ma semplicemente di mentalitร .
D. Nel romanzo, la protagonista affronta in solitudine l’orrore che ha subรฌto definendosi una “ragazza sporca.” Questo, credo sia anche il frutto delle mancanze da parte della societร che tende a giudicare di piรน la vittima che il carnefice.
R. Monica รจ una ragazza che non denuncia. La famiglia non la sostiene, cerca di far finta di nulla, spera che il trascorrere del tempo rimetta a posto le cose. Tutti loro sono vittime di quella societร che condanna per prima la vittima, di conseguenza anche la sua famiglia. Ancora oggi, in seguito a denunce, intere famiglie sono costrette a lasciare la loro casa, il loro paese, il lavoro perchรฉ vengono giudicati, additati, guardati male dai loro concittadini. Sempre in base a quellโantica mentalitร la gente, la massa si mette contro chi denuncia, fino al punto di emarginarlo totalmente.
D. Un aspetto che mi ha molto colpito รจ stato l’atteggiamento della madre di Monica che preferisce non vedere pur di tutelare l’immagine pura che ha della figlia. Riassume il comportamento di chi si autoconvince che se una cosa non si vede allora non esiste o non รจ avvenuta?
R. Sรฌ, in effetti lโatteggiamento della madre รจ un poโ questo. Sente che รจ qualcosa di troppo grande, qualcosa che non รจ in grado di affrontare e soprattutto vige in lei quel vecchio insegnamento che in sostanza vuole la donna sempre colpevole e questo accade da millenni, e sono quei millenni che pesano nella nostra cultura e nella nostra incapacitร di agire nel modo migliore. SantโAgostino allโepoca della discesa dei barbari in Italia, con conseguenti saccheggi e stupri, affermรฒ che โnessuno รจ colpevole di quello che altri fanno al suo corpoโ, proprio per difendere quelle vittime che in conseguenza di quello che avevano subito venivano considerate โmerce avariataโ, non piรน proponibile, nessuno le avrebbe piรน potute sposare o accogliere in una casa โper beneโ. Se leggiamo alcune sentenze che vengono emesse ai giorni nostri, ci accorgiamo che non รจ cambiato molto da allora.
D. ร stato istituito il numero 1522, un servizio pubblico a sostegno delle vittime di violenza e stalking. Durante il periodo di quarantena รจ stato registrato un incremento delle richieste di aiuto. Rispetto a prima ci sono piรน denunce ma ancora credo nessuna donna si senta tutelata davvero. Il suo parere?
R. Sicuramente durante la quarantena molte donne vittime di violenza hanno visto peggiorare la loro situazione e troppe hanno perso la vita per mano dei loro compagni. Non se ne รจ parlato perchรฉ lโinfluenza occupava tutto lo spazio relativo allโinformazione. Oltre al 1522, sono stati diversi i gruppi di donne, anche professioniste come avvocati o psicoterapeute, che si sono formati nel tentativo di non lasciare nessuna da sola. Le leggi ci sono e secondo me sono anche ottime leggi, il problema รจ che non sempre vengono applicate e troppo spesso sono le vittime a rimetterci per prime: mi riferisco per esempio al caso di donne che per la loro incolumitร sono costrette a cambiare casa, cittร o persino il nome per tutelarsi: questa perรฒ รจ unโarma a doppio taglio, perchรฉ molte di fronte a unโevenienza del genere decidono di non denunciare. Insomma la strada รจ ancora lunga e continuerร ad esserlo se non cambierร il modo di pensare.
D. Qualche nuovo progetto per il futuro?
R. Spero di pubblicare presto i miei due ultimi lavori: un lungo racconto per ragazzi โLa maledizioneโ e un romanzo cui tengo molto โRichiamo dalle foibeโ, sicuramente un altro argomento difficile. Attualmente sto scrivendo un nuovo romanzo che raccoglierร il turbinio di emozioni, di rabbia, di sconcerto cui ho assistito durante il particolare momento storico-politico-sociale che stiamo vivendo.
D. Quale lettura si sente di consigliare ai lettori?
R. Consiglierei โGuerra e paceโ, lo so รจ un librone, ma vale davvero la pena leggero. Per certi versi lo trovo ancora molto attuale, sia per come lโautore affronta lโargomento guerra o la pena di morte, o lโessenza stessa dellโesistenza, ma anche per la sua sensibilitร nei confronti della questione femminile, nonchรฉ la capacitร di descrivere lโanimo dei protagonisti, sia essi femmine che maschi, con la stessa maestria.
Gioialibro ringrazia l’autrice Stefania De Girolamo per l’intervista e vi da appuntamento a giovedรฌ prossimo.