Mortettasse di Daniele Antonio Cutrì

mortettasse

Il cadavere di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Calabria rinvenuto in un ufficio della sede.
Dario Seriotti, uno sbirro di provincia devoto allo Stato e al suo lavoro.
Una vicenda leggendaria avvenuta nel borgo di Pentedattilo, nel cuore dell’area grecanica calabrese, tre secoli e mezzo prima.
Enzo Betulla, un faccendiere dalla personalità sfuggente che invade lo scacchiere probatorio.
Un inestimabile tesoro.

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Partendo da una storia che risale a tre secoli e mezzo prima quando, in quella passata come “Strage degli Alberti”, si consuma una carneficina che getta un’ombra sul paese di Pentedattilo e ricostruendo la leggenda di un tesoro nascosto e la morte di quelli che si avventuravano nella ricerca per scovarlo, Daniele Cutrì narra di proverbi che sono perle di saggezza da cui trarre la verità, antiche leggende, misteri, le origini della mafia, della massoneria e delle loro iniziazioni.

Mortettasse è un intricato ed intrigante puzzle che non si basa solo su fatti odierni o comunque recenti ma va a scavare nei secoli scardinando forzieri, prigioni, porte di uffici e case per il senso di giustizia e andando a trovare il suo incastro perfetto nella storia.

Ci troviamo a Reggio Calabria con il suo lungomare descritto da D’Annunzio come il km più bello d’Italia. Qui in Via Plutino, a due passi da Corso Garibaldi, c’è l’accesso per la sede della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate divenuta, in una mattinata afosa e lenta, scena di un omicidio.

Da Pentedattilo a Girifalco ( qui è nata la prima Loggia massonica in Italia ), arrivando a Reggio Calabria.

La vita è quello che ti succede mentre fai dei piani

Con un piano ben congeniato, machiavellico, lucido, l’autore consegna ai lettori una perfetta macchinazione ideata per prendere possesso di un antico tesoro basandosi su numeri – scienza esatta – , tecniche per turbare la psiche e anche commettere diversi omicidi.

È il gioco più vecchio del mondo in cui il potere richiede altro potere.

Ma il vero rebus in Mortettasse non è l’omicidio in sé ma il calabrese con tutte le sue contraddizioni, testa dura e cuore caldo, accogliente ma diffidente come pochi. È una parte della natura complessa del calabrese ad essere descritta in questo libro dove Daniele Cutrì dimostra meticolosità e attenzione ad ogni singola parola per dare al testo fluidità e precisione.

Note sull’autore

Daniele Antonio Cutrì è dottore commercialista ed esercita la professione da più di vent’anni. La formazione classica, l’amore per la letteratura e per la lettura, l’ha spinto a dedicarsi alla scrittura. Mortettasse, il suo primo vero romanzo, ha ricevuto una citazione per il miglior personaggio non protagonista nel contest Giallofestival del 2020.