In un’epoca in cui i cittadini non si sentono adeguatamente rappresentati, rispettati e protetti da chi è al governo e la società è sempre più allo sbando, ho deciso di parlarvi di colui che per primo, nell’età moderna, ha usato il termine “Stato” come significato di comunità o società politica sovrana e ovviamente della sua concezione di Stato, Machiavelli.
Machiavelli nacque nel 1469 a Firenze e visse un periodo storico conosciuto come Rinascimento. Per Machiavelli lo Stato si identifica con la forza e soltanto attraverso la forza l’uomo può sottrarsi al disordine generato in lui dalla sua malvagità. La forza mantiene gli uomini uniti nell’ordine civile ma Machiavelli pone la distinzione tra due tipi di Stato: il Principato e la Repubblica.
Con Principato si identifica lo Stato il cui comando è nelle mani di un solo individuo
Con Repubblica l’autorità è nella mani del popolo che partecipa al governo.
Nel 1512 la Repubblica cade e la Signoria viene restaurata, il segretario Machiavelli esiliato dai Medici. Si ritira in un podere dove scrive alcune delle sue opere.
Nel 1513 Machiavelli scrive un trattato dal titolo “De Principatibus” conosciuto come “Il Principe” in cui viene delineata l’idea su come si conquista, si mantiene e perché alla fine si perda uno Stato. Da allora il pensiero di Machiavelli è diventato uno degli argomenti più complessi del pensiero filosofico moderno.
Machiavelli afferma che l’Italia è troppo frazionata, troppo ingovernabile perché divisa in tanti poteri locali ed è per questo che si presta ad essere un Paese in crisi facilmente attaccabile degli altri Paesi Europei.
Un concetto scritto nel 1500 risulta essere ancora attuale nel descrivere la situazione del nostro Paese con i suoi tanti partiti sempre in “lotta” tra di loro e continuamente derisa dalla comunità europea.
Ma torniamo a Machiavelli e alla sua opera più importante, “Il Principe”.
Machiavelli identifica in Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro VI, conosciuto come il Valentino, la figura del Principe. È lui il modello da seguire: forte e crudele se necessario.
Nel 1527, con il ritorno della Repubblica a Firenze, riprende una piccola attività diplomatica ma durerà poco vista la sua dipartita nello stesso anni all’età di 57 anni.
Nel 1559 viene scritta la 1° edizione dei libri proibiti tra cui rientra anche l’opera omnia di Machiavelli definita demoniaca. La riscoperta di questo filosofo è avvenuta nell’800 da parte di altri famosi pensatori.
MACHIAVELLI DI ALBERTAZZI
“Io sono stato quello che voi poi sareste stati, Machiavelli o dell’ambiguità, Machiavelli o della mala fede, Machiavelli l’immoralista, Machiavelli dello sguardo oggettivo, Machiavelli della neutralità della scienza, Machiavelli della politica come gioco della guerra, Machiavelli o del futuro di un’illusione, Machiavelli o del futuro di un’illusione, Machiavelli del sesso come trasgressione, Machiavelli della coscienza infelice, Machiavelli della malattia storica, Machiavelli della violenza, Machiavelli dell’assurdo, Machiavelli o del male di vivere.