“L’ultimo rintocco” di Diego Pitea-recensione

Trama L’ultimo rintocco: “L’essenza del male ha preso forma umana”. È questo che pensa Richard Dale, psicologo e criminologo, entrando nella camera da letto di un appartamento alla periferia di Roma. A terra giace una donna incinta con un taglio sopra il pube. Del feto nessuna traccia e sulla parete una scritta enigmatica: “Rosso”. A interpellarlo è Marani, il capo dell’Unità Analisi Crimini Violenti, per indagare sull’“Escissore”, un serial killer edonista, crudele e geniale, con il vezzo di lasciare sulla scena del crimine degli indizi che, opportunamente decifrati, permettono di risalire all’identità della prossima vittima. Coadiuvato dalla profiler Doriana Guerrera, Dale analizzerà, come in una macabra caccia al tesoro, le tracce lasciate dall’assassino, ma quando tutto sembra aver fine avrà inizio il vero incubo, che lo porterà a scontrarsi con le sue paure più profonde e con un nuovo rompicapo all’apparenza insolubile… fino allo scoccare dell’ultimo rintocco.

L'ultimo rintocco

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Un thriller psicologico a tinte gialle quello raccontato da Diego Pitea. Il ritrovamento sulla scena del crimine della scritta “Rosso” mi ha riportato in mente il thriller d’esordio di Giorgio Faletti in cui l’assassino lasciava scritta la parola “Io uccido” – titolo anche del libro – con il sangue.

La scrittura dell’autore permette di ricostruire le scene e gli avvenimenti come se fossimo all’interno del romanzo.

Le scene prendono vita nella mente seguendo la ricostruzione dei fatti grazie all’abilità di Diego Pitea di rendere il lettore anche spettatore di eventi tragici frutto della mente macabra di un assassino.

L’autore, delineando le caratteristiche dei personaggi, fa assistere al lettore al cambiamento del protagonista, come se esistessero due Richard Dale, pre e post eventi.

I colpi di scena sono ben distribuiti tanto da tenere chi legge incollato al libro con il fiato sospeso.

Diego Pitea ha 45 anni e vive, come me, nella bellissima Calabria. Il suo 1° romanzo Rebus per un delitto è risultato finalista al premio “Tedeschi”, due anni dopo la stessa affermazione per il suo 2° romanzo Qualcuno mi uccida.

L’autore ha dichiarato che quasi l’intero ricavato delle vendite del romanzo L’ultimo rintocco andrà all’associazione “Lega del Filo d’Oro” per la cura dei bambini sordo ciechi.