Iulia Domna nacque nel 160 d. C in Siria, moglie dell’imperatore Settimio Severo, all’inizio del romanzo di Santiago Posteguillo, governatore della Pannonia Superiore, e madre di Bassiano – futuro imperatore Caracalla – e Geta.
Seppe, nell’arco di 10 anni, passare dall’essere una sconosciuta straniera al divenire Augusta imperatrice con tanto di titolo “Mater Senatus et Patriae” (titolo che non fu concesso neppure a Livia, moglie di Augusto).
![Iulia](https://www.gioialibro.it/wp-content/uploads/2020/07/IMG_20200711_074302-960x720.jpg)
Nel corso della sua vita dovette fronteggiare diversi nemici, primo fra tutti l’imperatore Commodo e poi, i senatori Pertinace, Iuliano, Pescennio Nigro e Clodio Albino includendo le loro rispettive consorti.
Si legge nel libro:
Iulia fu costretta a lottare costantemente per la propria sopravvivenza fin dal suo arrivo a Roma, dal momento che il suo primo nemico era tanto potente quanto terribile
Riferimento a Commodo
Donna intelligente dotata di grande fascino e ambizione
Nessuno era all’altezza della moglie di Settimio Severo nel prevedere il futuro per ciรฒ che concerneva il controllo del potere, e nessuno la capรฌ
Sempre a sostegno del marito, mise a repentaglio la propria vita per realizzare quel progetto ambizioso che aveva in mente e rendere vero quello che le avevano predetto gli astrologi quando era ancora solo una ragazza e cioรจ, sposare solo un re poichรฉ lei stessa era destinata a governare.
Iulia si mostrรฒ sempre certa e sicura sul da farsi
Nella sua mente non esisteva la parola ritrattare
La vittoria assoluta, da lei tanto agognata, arrivรฒ nel 197 d. C quando venne sconfitto Clodio Albino, ultimo nemico e ostacolo per la conquista del potere e la definitiva consacrazione.
Iulia stava lรฌ, dritta, a testa alta, di fronte alle acclamazione della plebe e delle legioni, udendo quelle centinaia di migliaia di voci gridare il suo nome. Anche Bassiano e Geta si voltarono sorridenti per guardare la loro madre che tutti applaudivano. Iulia Domna di Siria.
Aveva finalmente cancellato per sempre i sorrisi sui volti di Scantilla, Merula e soprattutto di Salinatrice; aveva sconfitto i suoi nemici. Era lei, adesso, a governare il mondo. E non era piรน una straniera. Lei rappresentava la stessa Roma.
<<Iulia! Iulia! Iulia…! >>.
La vittoria era… Assoluta.