Il primo Dantedì della storia, celebrato oggi 25 marzo, è nato dall’idea dello scrittore Paolo di Stefano in occasione del settimo centenario della scomparsa di Dante che cadrà nel 2021.
Il primo Dantedì della storia, celebrato oggi 25 marzo, è nato dall’idea dello scrittore Paolo di Stefano in occasione del settimo centenario della scomparsa di Dante che cadrà nel 2021.
Per questo evento, oggi vi propongo alcuni versi tratti dall’Inferno.
Così disceso del cerchio primaio
giù nel secondo, che men loco cinghia
e tanto più dolore, che purge a guaio.
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia.
Dico che quando l’anima mal nata
li vien dinanzi, tutta si confessa;
e quel conoscitor de le peccata
vede quel loco d’inferno è da essa;
cignesi con la coda tante volte
quantunque gradi vuol che giù sia messa.
All’ingresso dell’inferno fa la sua comporta il personaggio mostruoso di Minosse.
INIZIATIVA
Per celebrare la Giornata, L’Accademia della Crusca invita a un flashmob, alle 18, che consiste nel leggere l’incipit della Commedia.
Anche la Società Dante Alighieri invita ad un flashmob sempre alle ore 18. Questa iniziativa consiste nella lettura, affacciati alla finestra o dal balcone, del V Canto dell’inferno con protagonisti Paolo e Francesca.
Nel V Canto dell’Inferno, i personaggi di Paolo e Francesca sono gli amanti dannati.
Lei, Francesca, sposa di Gianciotto, fratello di Paolo.
I due innamorati, spinti dalla passione, cedono al loro sentimento, venendo così condannati all’inferno nel girone dei lussuriosi.
FRASI CELEBRI
Amor, ch’a nulla amato amar perdona,
mi prese del costui piacer si forte,
che, come vedi, ancor non mi abbandona.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancillotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avanti.