Commodo-Iulia Domna Storia di un’imperatrice.

Iulia-Storia di un’imperatrice, il libro di Santiago Posteguillo, si apre con Commodo imperatore di Roma.

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Iulia-Storia di un’imperatrice, il libro di Santiago Posteguillo, si apre con Commodo imperatore di Roma ed è proprio della sua figura che vi parlerò oggi.

Cesare Lucio Marco Aurelio Commodo Antonino Augusto, nato Lucio Elio Aurelio Commodo, fu un imperatore romano distintosi per la sua stravaganza e crudeltà.

Figlio di Marco Aurelio, Commodo regnò da solo per 12 anni, mettendosi in luce attraverso prove di forza, amava i giochi, ma anche per la sua tolleranza religiosa e per l’impulso che diede alle arti.

Insomma, nonostante la fama di despota, è giusto riconoscere ad ognuno i propri meriti. Date a Cesare quel che è di Cesare.

I giochi erano una vera e propria passione, che ereditò dalla madre, tanto forte che lui stesso era solito scendere nell’arena vestito da gladiatore, si sentiva come Ercole e tale nome volle anche adottare.

Nel libro, Posteguillo scrive che Commodo comunicò al senato alcune modifiche da apportare.

L’imperatore Caesar Augustus Commodus desidera fare un annuncio importante al senato, ai diversi rappresentanti del popolo di Roma e alla guardia imperiale. In primo luogo, l’Imperator Caesar Augustus dichiara che il terribile incendio che ha devastato la nostra città poche settimane fa non è una maledizione ma un segnale inviato dagli dei per il loro rappresentante qui a Roma, l’imperatore Commodo, reincarnazione del divino Ercole tornato tra noi mortali. La città di Roma non sarà più conosciuta nel mondo con questo antico nome, ma con il nome del grande capo divino che governa la sua rinascita: a partire da ora, Roma sarà denominata Colonia Commodiana.

Commodo, proprio per la passione per i giochi, prosciugò le casse dell’impero per l’acquisto di fiere che uccideva durante gli eventi nell’anfiteatro Flavio.

Per il suo essere despota, senza misure, con delle perversioni sessuali, abusò delle sue sorelle, nel 192 d.C. fu messo in atto un attentato. Dapprima fu messo del veleno nel vino ma Commodo riuscì a salvarsi perché credendo di aver mangiato tanto chiese ai suoi domestici di aiutarlo a vomitare.

Allora, alcuni congiurati, decisero di farlo eliminare dal gladiatore Narcisso.

Il libro riporta:

Narcisso si gettò su Commodo come un selvaggio e lo atterrò al primo colpo. Poi premette un ginocchio sul petto dell’imperatore mentre girava con entrambe le mani il collo del fino ad allora potente Augusto.

Per tutto l’Impero si sparse la voce che l’imperatore fu colpito da un colpo apoplettico.

La notizia della morte di Commodo si estese per tutto l’Impero come una gigantesca macchia d’olio, dapprima nella città di Roma, poi arrivò alla provincia, fino a raggiungere i governatori più potenti , e infine, quella voce continuò a circolare per le strade , alimentandosi di timori e ambizioni,

In assenza di erede, il senato decise di nominare imperatore di Roma, il senatore Pertinace.

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