Addio città sul fiume di Antonio Rubino

Addio città

La raccolta si divide in due parti: “i racconti lunghi” e “i racconti brevi”.
Nella prima parte abbiamo l’adolescente Marta che deve dare l’ addio alla sua “città sul fiume”, da cui prende il nome la raccolta, Paolo e l’avventura che lo conduce in Etiopia con il piccolo Asnake, Carlo e il suo viaggio nostalgico nella terra di origine della nonna in “La madonna di Montelupo”, ed infine “Le due nostre notti”, originale racconto tra presente e futuro.

Per i racconti brevi abbiamo il mistero di un bambino seienne che si perde alla “Sagra della noce”, un anziano vedovo che scopre qualcosa di sbalorditivo sperimentando fenomeni spaziotemporali, un padre di famiglia frustrato che ha in mente un’idea geniale che potrà ribaltare le sorti della sua infelice vita, ed infine la giovanissima maratoneta Syianda, la gara della sua vita e l’amore infinito per la sua mamma.

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Tornare e sapere di trovare cose che ti aspetti di trovare, immutate. È forse questo il significato di casa? Un calore stabile fatto di oggetti, odori, persone conosciute e note, che trovi come ti aspetti di trovare e che per tale ragione ti fanno sentire al sicuro?

Racconti che intrecciano storia, relazioni, viaggi alla scoperta di se stessi partendo da Marta e l’abbandono della sua casa, come avvenne tanti anni prima per nonna Merina, profuga italiana istriana:

Siamo una minoranza nella minoranza , quella dei profughi italiani istriani è una piccola tragedia oscurata da una tragedia più grande, più grande nei numeri, forse. In realtà, per chi subisce un torto, poco importa se sei uno dei sei milioni o uno dei trecentomila o dei cinquemila.

Ogni personaggio, ogni storia raccontata da Rubino ha un fattore predominante: il bisogno necessario che l’ingiustizia subita venga riconosciuta, che il turbamento e il dubbio trovino una soluzione, che ci sia finalmente pace nel caos anche a costo di azioni al quanto spropositate.

Dal viaggio del protagonista del racconto Caffè Asnake, passando per “La Madonna di Montelupo” dove un uomo ha bisogno di elaborare il rapporto con il bambino che è stato e con il ricordo della nonna scomparsa anni prima per poter vivere a pieno il rapporto con i figli senza sentirsi loro nemico.

Dalle riflessioni degli avvenimenti degli ultimi trent’anni con una lunga lettera che un giovane rivolge a se stesso, al rapimento di un bambino per arrivare ad un uomo che come un novello Mattia Pascal vuole farsi credere morto per costruirsi una nuova identità fino all’amarezza di una giovane che non può condividere la gioia dei traguardi raggiunti insieme alla propria mamma.

Tra i quattro racconti lunghi:

  • Addio città sul fiume;
  • Caffè Asnake;
  • La Madonna di Montelupo;
  • Le due nostre notti;

e i successivi racconti brevi:

  • La sagra della noce;
  • Sindrome della eco radiotelevisiva;
  • Storia di una specie di Addio;
  • Vola Siyanda;

c’è un filo conduttore che non è soltanto l’aspetto introspettivo ma anche il mettere in dubbio tutto e riconoscere la presenza di un punto di rottura da cui non si può più tornare indietro, di certo doloroso ma in alcuni casi necessario per smuovere le fondamenta, riedificare e ripartire.

Ma avviene anche una specie di scissione che separa distintamente tutti i racconti, come è giusto che avvenga. I protagonisti con le loro azioni fanno scattare riflessioni e/o giudizi differenti e se con alcuni è l’empatia o anche la compassione a prendere il sopravvento, con altri è il riconoscere che i tratti dominante sono l’egoismo e la fuga.

La scrittura di Rubino è molto fluida ma all’inizio, soprattutto nel primo racconto, sembra impersonale e si ha come l’impressione che l’autore non abbia fatto sue le parole impresse sul foglio. Continuando nella lettura si assiste ad un cambiamento che permette al lettore di addentrarsi nelle storie dei protagonisti, c’è l’acquisizione di maturità e consapevolezza.

Note sull’autore

ANTONIO RUBINO. Classe 1978, torinese, ingegnere chimico, coltiva da sempre la passione per la letteratura. Vive e lavora a Torino dove si occupa di mercati energetici.

Da sempre appassionato di libri, ha scritto il romanzo “Il discorso delle stelle”, pubblicato nel 2019 da Emersioni.